COMUNE LOCALITÀ |
FONDATORE |
DATA DI FONDAZIONE |
NOTE STORICHE SALIENTI |
RIVERGARO CA' BLATTA |
SOC. GIUSEPPE ORSI & C.i |
1906 |
Prima fabbrica di conserva della provincia di Piacenza. L'impianto consisteva di una bolla, una bacinella, una autoclave, caldaia con motrice a vapore e accessori, su un progetto della casa di costruzioni meccaniche F.lli Mussi fu Gerolamo di Milano. I primi due anni furono di prudente sperimentazione. Nel primo anno di apertura il coltivatore Carlo Peroncini (Roveleto Landi) fu il maggior conferente di pomodoro con una pertica di seminato. Già nel 1908 l'impresa aveva una collocazione ben definita. Parte della produzione, contraddistinto dal marchio "SOLE", veniva venduta anche all'estero: Inghilterra, America del Sud e America del Nord. Vi erano occupati una quarantina di operai. Superate alcune difficoltà durante la prima guerra mondiale, nel 1918 fu incorporata nell'emergente Società Agricola Piacentina (S.A.P.) che aveva ambiziosi programmi. Nel 1926 fu ceduta ai Fratelli Cantù. Passò quindi a Nicola, figlio di Italo Cantù, il quale la tenne fino al 1943 con il marchio "Moschettiere". Affittata poi dalla I.P.C.A. e nel '49 da Alberto Zilli. Nel 1950 fu gestita da Luigi Tononi e Fratelli Biella per lavorare eccedenza di pomodoro in altre fabbriche, ma poi chiuse i battenti. |
PIACENZA CAPITOLO DI MORTIZZA |
GRUPPO DI FIDENTINI CON A CAPO GIUSEPPE FILIBERTI DI VINCENZO |
1911 |
Nel 1914 fu
ceduta alla società Francesco Cagnani & C. che in pochi anni la portò a primeggiare
nella provincia. I giornali del 1928 la definirono "grandiosa". Dopo il
1933 fu acquistata dal milanese Enrico Ghezzi fu Giulio, che aggiunse altre produzioni
come marmellata, frutta sciroppata e il condimento "SAPOR". In occasione delle principali lavorazioni occupava più di
500 operai. Marchio di fabbrica era il globo sormontato da un'aquila. La fabbrica
fu chiusa nel 1951.
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FIORENZUOLA D'ARDA CANALONE |
TANZI, COLLA E BOSCHI |
1911 |
La fabbrica
fu costruita in un locale adiacente la fornace a fuoco continuo di proprietà di
Luigi Moy. Marchi di fabbrica erano "Ercole" e "Aquila". Cessò l'attività nel 1968. |
PODENZANO SAN POLO COLOMBAROLA |
ERMINIO BOSCHI - REMIGIO CALZOLARI - TEOFILO SUPERCHI |
1911 |
Entrò in funzione
nel 1912 con una ventina di operai. Marchio di fabbrica con Chiappini (1917)
era la "Lupa" e con i Prati-Lucca (1921) erano "Nure", "Faraone" e "Idroplano";
sotto Giuseppe Bianchi (1932) fu aggiunto il marchio "Farnese". Nel 1957 fu venduta a Luigi Tononi già titolare dell'I.C.A. che nel 1962 la trasformò nella famosa società De Rica. Negli anni sessanta la fabbrica comprendeva un'area di 200.000 mq. di cui 80.000 erano coperti. Impiegava 700 dipendenti fissi e 2.000 stagionali. |
PIACENZA MALCANTONE |
FRATELLI CANTÙ |
1912 |
Sotto la direzione di Umberto Cantù la fabbirca diventò rinomata anche al di fuori della provincia. I marchi erano "Elmetto", "Orologio", e "Camion". Ampliata a più riprese, nel 1933 copriva un'area di 8.000 mq. con la lavorazione di vari ortaggi. Nel 1941 la fabbrica fu rilevata dalla S.A.P.A.G. Arrigoni & C. Cessò di funzionare nel 1970 ed eventualmente fu adibita a deposito dei bus pubblici di Piacenza. |
PIACENZA PARTIDORE |
VINCENZO COLLA & C. |
1912 |
Costruita su
un'area di 3.810 mq, era detta anche dei "Sette Ponti" perchè per accedervi dalla provinciale bisognava superare altrettanti canali che dal Rivo Comune distribuivano l'acqua d'irrigazione della campagna. Rimasta inattiva per due anni, nel 1915 passò alla
società Cantù Carini & C. e poi nel 1917 subentrò la Società Agricola
Piacentina (S.A.P.) Marchi usati erano "Tre Stelle" e "Ape" conosciuti anche all'estero. Nel 1977 fu affittata da Romano Lambri di Roncaglia che la gestì fino al 1982 quando il macchinario fu smantellato. |
PODENZANO ALTOÈ |
ARTURO BIANCHI |
1912 |
Fu fondata
dal parmigiano Arturo Bianchi con l'aiuto di una ventina di operai, e utilizzava
l'acqua di una vicina piccola sorgente che dava il nome alla località. La fabbrica
rimase inattiva durante la prima guerra mondiale; fu quindi riattivata da Giuseppe
Gaetano Carniti di Mucinasso e inscatolava sotto il marchio "Cervo". Nel 1924 fu acquistata da Camillo Acuti, Carlo Bertè e
Medoro Rebecchi. Sotto il marchio "Monte Santo" veniva prodotta una pregiata
conserva usando di preferenza pomodoro di collina che con la varietà genovese era
alquanto sopraffino. Nel 1940 fu tenuta in affitto dalla Soc. Arrigoni, Sartori & Rossi, Fratelli Sartori, Fratelli Biella, S. A. Valnure fino a quando nel 1950 fu acquistata da un gruppo di agricoltori riuniti nella Soc. Gest. Agr. Monte Santo. Questo fu in periodo di grande sviluppo con il completo rinnovamento degli impianti, ristrutturazione degli immobili e la costruzione di nuovi magazzini. Sotto la direzione di Francesco Cagnani, buona parte della produzione di pelati era destinata alla casa anglo-americana H.J. Heinz notoriamente esigente in fatto di qualità e igiene. In collaborazione con il Consorzio Agrario, per la distribuzione, e la preziosa assistenza di Ettore Magelli studioso della materia, fu realizzata una notevole produzione di seme di pomodoro. Dal 1964 al 1966 fu presa in affitto da Piero Squeri e Gustavo Zanetti; quest'ultimo lo tenne fino al 1985. Nel 1986 fu gestita dalla Coop. Agr. Piccola Atene di Sabbioneta e quindi chiuse definitivamente i battenti. |
SAN GIORGIO CASE NUOVE |
GIOVANNI CAVALLI - GIUSEPPE DODI - CALISTO TANZI - MELCHIORRE FERRARI |
1912 |
L'impianto di questa fabbrica non aveva forza motrice e la conserva veniva lavorata in grosse caldaie, funzionando così per alcuni anni inpiegando da sei a otto operai. Nel 1921 furono installate le bolle con capo fabbrica Aldino Soldati di Vicofertile. Nel 1924 la società Valriglio rilevò la fabbrica gestendola per una dozzina d'anni con il marchio "Corona". Nel 1936 fu ceduta a E. Alberto Zilli che introdusse il marchio "Bue". In questo tempo fu anche costruita la ciminiera in mattoni (mt. 41) ad opera dei fratelli Moraschi di Viustino. Funzionò fino al 1955. |
SARMATO BETTOLA |
GIUSEPPE PALLARONI - PIETRO MARCHESI - CESARE FUGAZZA S. A. LA VALTIDONESE |
1912 |
Prese il nome dall'antica locanda posta di fronte alla fabbrica chiamata appunto "Bettola". Usando vapore e elettricità come forze motrici, funzionò per un paio d'anni occupando una trentina di operai. Inattiva negli anni '14/ '15, riprese a funzionare coi fratelli Fugazza, Pompeo, Giovanni e Emilio, con il marchio "Tenaglia" ed un' altro meno usato il "Pappagallo". Nel 1945 passò a Cesare, figlio di Pompeo Fugazza, a quel tempo rimasto solo proprietario. Nel 1965 la fabbrica fu tenuta in affitto dalla S.A.P.A.M. (Gustavo Zanetti) e l'anno succesivo dalla STAR, ma chiuse i battenti alla fine 1966 . |
ALSENO CAPOLUOGO |
ICILIO ARCARI - BENVENUTO BAVAGNOLI - EMILIO RONCHINI - FRANCESCO TESTA - DANTE BOSCHI BOSCHI - TESTA & C. |
1912 |
La fabbrica
funzionò per un paio d'anni impiegando una dozzina di operai. La bella ciminiera in mattoni rossi era alta 40 mt. costruita, pare, da muratori venuti appositamente dalla Germania. Nel 1918 fu assorbita dai Fratelli Cantù. Nel 1935 subentrò la società Giuseppe Pezziol. Nel 1954 fu attrezzata per l'inscatolamento della conserva, ma cessò ogni attività l'anno seguente e in seguito demolita. |
CADEO ROVELETO |
FRATELLI FERRARI |
1916 |
I fratelli Ferrari la gestirono fino al 1928 quando fu acquistata dalla S.I.D.A., società con sede a Milano. Fu sperimentato la lavorazione dei pelati con la foglia di basilico. Nel 1935 fu acquistata dai Locatelli di Lecco che conservarono il marchio "Due Galli" della SIDA. Entrata poi nell'orbita della società Nestlé funzionò fino al 1963 e chiuse le porte nel 1965. |
ROTTOFRENO CAPOLUOGO |
S.I.P.A. MIGNANI & BAGLIANI |
1917 |
Questa fu
per lungo tempo una delle fabbriche più importanti della provincia sia per la quantità di materie lavorate sia per il numero delle maestranze occupate. Promotore e animatore dell'impresa fu Felice Bagliani. Raccordata alla vicina stazione ferroviaria era articolata in due reparti indipendenti: uno per la lavorazione del pomodoro e altre verdure, l'altro per la lavorazione di frutta in diverse specialità. Marchio di fabbrica era un globo sormontato da un leone che fu poi modificato con l'aggiunta di una scala dopo l'ingresso nella società di Luigi Torreggiani. Nel 1930 aveva una potenzialità, veramente notevole per quei tempi, di 120.000 quintali/stagione di pomodoro. La superficie occupata era di 23.000 mq di cui 10.000 occupati da capannoni, uffici e abitazioni. Aveva due ciminiere. Nel 1934 il complesso fu rilevato dal generale Francesco Sacco. Negli anni '50 passò a vari proprietari e direttori. Cessò le operazioni nel 1972. |
VIGOLZONE GRAZZANO VISCONTI (1) |
FRATELLI BORDI |
1920 |
I fratelli
Bordi, Guido, Ubaldo e Gaetano, producevano conserva in fusti per la maggior
parte destinata alla Carlo Erba che negli stabilimenti di Milano la inscatolava
per la commercializzazione. Nel 1928, i fratelli Bordi lasciavano Grazzano, e
la fabbrica fu affidata alla società F.E.D.E. (Visconti) e dopo qualche anno fu rilevata dalla Amministrazione Agricola Visconti che sovrintendeva alle attività agricole della proprietà del
borgo. Marchio di fabbrica era il "Biscione". Fu affittata nel '49 '50 dalla S. A. Valnure e nel '51 dalla S. A. Valtrebbia che la tenne fino al 1958. Le operazioni cessarono nel 1962 quando la società SAGRA (gruppo Carlo Erba) trasferì le attività nel nuovo stabilimento costruito poco distante. |
GRAGNANO CASALIGGIO |
LUIGI RATTO - GIUSEPPE G. CARNITI - ATTILIO PAINI s.p.a. LA VALTREBBIA |
1921 |
Costruita dall'impresa
edile Fratelli Zanetti di S. Nicolò, cominciò a funzionare nel 1922 con il marchio
di fabbrica "Oro". Nel 1932 fu rilevata da Vittorio Ratto che la tenne
fino al 1946 quando subentrarono Giuseppe Chiapponi, Giacomo Ferrari, Ettore
Bongiorni e Giuseppe Bertoni. Nel 1950 furono ampliati i fabbricati e potenziati
i macchinari e avviarono anche lavorazioni di piselli, fagiolini e altri ortaggi
e legumi etc. Con i marchi "Pinocchio" e "Marinaio" la rete di vendita fu estesa in tutto il territorio nazionale e molti Paesi esteri. La fabbrica conquistò così una posiziona di terza forza in provincia (solo San Polo e a Gariga si lavoravano quantitativi superiori) e attirò l'attenzione della società svizzera Winefood che
nel 1975 ne rilevò la maggioranza azionaria. Ulteriormente ammodernata raggiunse i 52.000 mq di cui 12.000 coperti, e la capacità lavorativa di 12.000 quintali di pomodoro nelle 24 ore. Nel 1985 la società decise di sospenderne l'attività e i macchinari furono smantellati e acquistati dalla s.r.l. Greci di Radavese (PR). |
PONTENURE VIA EMILIA (ARDANURE) |
BIAGGI DE BLASYS ARDANURE SOC. INDUSTRIALE EMILIANA |
1922 |
Dotata di raccordo ferroviario, era attrezzata per lavorare anche piselli, fagiolini e ciliegie. Marchio principale era il "Tritone" e secondari "Emilia", "Triplex, "S.I.E." Nel 1933 furono lavorati 30.370 quintali di pomodoro, tutto di produzione locale occupando circa 180 dipendenti. Notevole era anche il commercio di noci (3.000 quintali nel 1933) che venivano sgusciate e confezionate in cassette, e di aglio confezionato per l'esportazione. Cessò la produzione di conserva nel 1934. In seguito fu sperimentata la produzione di un semi-lavorato di barbaietola da zucchero, e durante la guerra fu distillato alcool. Ogni attività fu cessata nel 1944. |
RIVERGARO CAPOLUOGO |
RATTO - CARNITI SOCIETÀ LA VALTREBBIA |
1923 |
Fu costruita dalla ditta fratelli Zanetti di San Nicolò, come Casaliggio, su un'area di 3.617 mq venduta dai Conti Anguissola Scotti, con il diritto di attingere acqua dal vicino canale del mulino. Nel 1926 fu ceduta a Camillo Acuti & C.. Risulta che nel 1925 la produzione era stata di 4.000 quintali di conserva. Restata per un pò di tempo inattiva, nel 1935 il Comune di Rivergaro acquistò l'immobile. Smantellato il macchinario e abbattuto il bel camino in cotto alto 40 mt, fu adattata a macello comunale. |
CASTELSANGIOVANNI VIA BORGONOVO |
CARLO MANZELLA |
1923 |
Unica tra le vacchie fabbriche a non aver mai cambiato di proprietà, se non di succesione ereditaria. Era situata sulla strada che conduce a Borgonovo nei pressi di Parasacco. Con il Manzelli collaborava la Soc. Commerciale di Alessandria assicurandosi la collocazione del prodotto. Nel 1932, scomparso il fondatore, i figli Giovanni, Giuseppe e Luigi, prendono la leva. Nel 1950 passa a Carlo, figlio di Giuseppe, che rinnovò e potenziò gli impianti. Sin dalla fondazione il marchio "Stella" si è affermato in Piemonte, Toscana, Sardegna, Svizzera e altri paesi del MEC. |
SARMATO STAZIONE |
FRATELLI CHIAPPONI |
1923 |
Fu impiantata in un edificio, già adibito a bottonificio, prospiciente la piazza della stazione. Per l'esercizio della fabbrica i fratelli, Rocco, Ettore, Eugenio, costituirono una società chiamata La Sarmatese della quale fece parte per alcuni anni anche Giovanni Tesini. Marchi usati erano "Cerere" e "Fagiano". Negli anni '33/34 fu tenuta in affitto da Augusto Corradi associato con Angelo Cremaschi. Nel 1936 fu ceduta alla ditta Tanzi Callisto & Figli che la tennero fino al 1956 quando fu rilevata dalla Soc. La Valtidonese. Quest'ultima la adibì principalmente alla lavorazione dei pelati con l'impiego di un centinaio di cottimiste reclutate nel napoletano. L'ultimo anno di attività fu il 1963. |
GRAGNANO GRAGNANINO |
ALBERTO CAGNANI - GIUSEPPE e GIACOMO FUGAZZA - ALFREDO MARCHESI - ANTONIO e VITTORIO TASSI - LUIGI PERETTI SOCIETÀ LA GRAGANESE |
1923 |
Nel marchio di fabbrica era riprodoto il palazzo "Gotico" di Piacenza. Dopo rinunci dei vari soci, nel 1952 rimase unico proprietario Giacomo Fugazza che con la collaborazione del figlio Giovanni, fece ampliare l'edificio e i macchinari. Nel 1960 fu comperata dalla Società Nestlé che sostituì la lavorazione del pomodoro nel 1970 con altri prodotti quali sottaceti, dadi, minestre e pappa per bambini. impiegando circa 160 dipendenti.
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CAORSO CAPOLUOGO |
LUIGI e CARLO DODI - PRIMO ARFINI - FULCO MARCHESI - EUGENIO MATTAROZZI - RODOLFO BOCELLI - GIUSEPPE LODOLA SOC. LA CAORSANA |
1923 |
La fabbrica sorse nei pressi del Chiavenna. Il marchio di fabbrica rappresentava un orso tra i pomodori, con chiaro riferimento alla leggenda che vuole sia stato "Ca' dell'Orso" l'antico nome del borgo chiavennese. Nel 1935, prematuramente scomparso il presidente Carlo Dodi, la fabbrica fu ceduta ad Augusto Corradi che stabilì il marchio "Due Fagiani" piazzandolo bene nel Veneto e in Lombardia. Alla sua morte avvenuta nel 1949, subentrarono i fratelli che nel 1953 la vendettero a G. Dario Squeri che l'affidò al figlio Carlo. Rinnovato gli ampianti di concentrazione e installata una notevole attrezzatura per la produzione di pelati e sempre con il marchio dei "Due Fagiani" la condusse per un trentennio sul binario tradizionale, ma poi ne cambiò radicalmente la struttura e la adattò alla produzione della preferita "polpa" destinata in gran parte all'esportazione, con un acapacità lavorativa di circa 180.000 quintali/stagione di pomodoro. |
FIORENZUOLA D'ARDA CAPOLUOGO |
GIUSEPPE VOLPI - G. ANTONIO RANZA - ALEARDO VOLPINI SOC. ALIM. VALDARDA (A.V.A.) |
1923 |
Questa fabbrica era ubica sulla circonvallazione sud con gli uffici in via Garibaldi (Palazzo Moy). Il loro prodotto con il marchio "Mercurio" ottenne una buona affermazione in Italia e all'estero. Nel 1937 era annoverata tra le principali fabbriche della provincia. Nel 1940 fu acquistata da noti alimentaristi lombardi: Piero Corbetta e F.lli Terrani che mantennero il marchio e diversificarono la lavorazione coi piselli, condimenti, marmellata, peraltro presto abbandonate. Nel 1953 subentrarono i cugini Cesare e Piero Fugazza ai quali si associò Silvio Negrotti che ne prese le direzioni. Nel decennio seguente la fabbrica vide grande espansione che occupava un centinaio di cottimiste reclutate nel napoletano e la gran parte del considerevole aumento di produzione era destinata all'Inghilterra. Nel 1963 fu interrotta l'esportazione e la fabbrica rimase inattiva nel '64 , e l'anno succesivo fu gestita dalla I.S.C.A., ma poi chiuse definitivamente i battenti. |
CORTEMAGGIORE CAPOLUOGO |
SOC. BUSSETANA |
1923 |
Costruita dai fratelli Ciselli per conto della società Bussetana come filiale di altra già esistente vicino a Busseto. La fabbrica lavorò pochi anni, poi, rimasta inattiva e asportati i macchinari, fu ceduta a Giuseppe Rebora, titolare di mulini, che usò come deposito di cereali. In seguito l'acquistò Umberto Cantù che la riattivò nel 1946. Nel 1949 fu tenuta in affitto dalla SACLÀ di ASti, che fece anche piselli, e nel '50-'51 dall' I.C.A. (Luigi Tononi) che fece anche produzioni di pelati; poi chiuse definitivamente i battenti. |
MONTICELLI D'ONGINA CAPOLUOGO |
SOCIETÀ PARMIGIANA per la concentrazione del pomodoro |
1923 |
Costruita, dalla locale Coop. Muratori, su un'area in precedenza adibita a discarica e messa a disposizione gratuitamente dal Comune. Questa società era sorta a Parma, ma i soci erano romani. Marchio di fabbrica era "Cuoco". Nel 1942 fu acquistata da Alfonso Sada (Soc. Simmenthal) il cui padre Pietro è considerato il fondatore dell'industria italiana della carne in scatola. Nel '48 fu affittata da Luigi Tononi per un paio d'anni che l'acquistò nel '51 potenziandola con la costruzione di una seconda fabbrica nella medesima area arrivando alla capacità di 200.000 quintali di pomodoro nella stagione. La gran parte del prodotto era destinato all'Inghilterra, Germania e Africa Occidentale. Cessò di funzionare nel 1972 quando la De Rica decise l'accentramento della lavorazione in un unico stabilimento (San Polo). |
RIVERGARO LARZANO (OTTAVELLO) |
LODOVICO CHIAPPINI - GIANCARLO PORTA - SAVINO ANSELMI - GUIDO CAGNANI - UMBERTO CHIAPPINI - e altri S. A. OTTAVELLO |
1923 |
Fu edificata tra Ottavello e Larzano. Le novità del funzionamento di questa fabbrica erano due: il funzionamento della caldaia a olio denso e l'istallazione dell'evaporatore a termocompressione costruito dalla società Wedekind & C. di Genova su licenza dell'inventore prof. Genseche, dell'Unversità di Berlino; questo sistema consentiva il parziale utilizzo dei vapori generati dalla bollitura della conserva con conseguente risparmio di conbustibile. La potenzialità era di circa 40.000 quintali di pomodoro nella stagione. Inattiva, come molte fabbriche, nel '27/'28, fu affittatat per un anno dalla Soc. Sarmatese, poi da Francesco Cagnani. Rilevata dalla Banca Cattolica S. Antonio, fu acquistata nel 1936 dalla ditta Davoli Amilcari & Figli, inscatolando il prodotto sotto il marchio "San Lorenzo". Nel '51 fu ceduta alla I.C.A. di Luigi Tononi. Nel 1972 aveva una potenzialità di 200.000 quintali di pomodoro nella stagione. Cessate le operazioni il fabbricato fu venduto nel 1981. |
SAN GIORGIO RIZZOLO |
ERNESTO ALBERTO ZILLI |
1923 |
Fu messa in piedi con due muratori (i fratelli Moraschi di Viustino), un meccanico dell'Officina Caccialanza (Giuseppe Cogni) e alcuni dipendenti delle aziende agricole condotte dallo stesso Zilli. Come marchio fu adottato il "Bue". Per la scarsità d'acqua (al primo pozzo di 60 mt. ne fu perforato un secondo a 150 mt. che non diede l'esito sperato) e per la costruzione del vicino aeroporto di S. Damiano, questa fabbrica non offriva possibilità di sviluppo. Fu così che quando lo Zilli acquistò la fabbrica di Case Nuove nel 1936, questa rimase inattiva riprendendo solo nel '39 chiudendo definitivamente nel 1950. |
NIBBIANO TREVOZZO |
PAOLO e ORESTE BRAGA - ENRICO LOMBI S.A.L.P.A. |
1924 |
Il marchio di produzione era "Trionfo". Notevole parte della produzione erano destinate all'Argentina, Nordamerica, e , caso raro, all 'U.R.S.S. Rimasta inattiva nel 1932 dopo la grande crisi, fu affittata l'anno successivo da Augusto Corradi e in seguito acquistata dal Consorzio Agrario Provinciale. |
PIACENZA PITTOLO (MOLA) |
CARLO FIORUZZI |
1924 |
La costruì per
lavorare il pomodoro di sua produzione sotto il nome e marchio "Mulino", costituendo nel 1937 la società "Conserve Radio" da cui prese il nome anche il nuovo marchio. Gestita per qualche anno durante la guerra da Umberto Cantù, la fabbrica passò al figlio Giuseppe dopo la scomparsa del fondatore. Egli rinnovò gli impianti e fu per molti anni fornitore della H.J. Heinz. Le attività cessarono nel 1966. |
SAN GIORGIO BELFIORE |
GIORGIO FIORUZZI |
1924 |
Alcuni esponenti della famiglia Fioruzzi, residente da due secoli a San Giorgio Piacentino, furono spesso all'avanguardia del campo agricolo e industriale. La fabbrica di conserva prese il via nel '24 per lavorare il prodotto nell'azienda agricola della famiglia nei pressi del paese. Nel 1950 fu installato un impianto di concentrazione a doppio effetto e l'attrezzatura per l'inscatolamento. Dopo la campagna del '56 la lavorazione fu sospesa per riprendere poi nel 1964 sotto la denominazione D.A.F. con marchio proprio e l'avvio anche della produzione dei pelati. Essa procedette fino al 1976 quando il titolare abbandona il pomodoro e si concentra sui piselli, mais dolce, legumi, etc. Mosse qui i suoi primi passi il sistema di raccolta meccanica del pomodoro che la D.A.F. realizzò, prima in Europa, nel 1969 dopo che già l'anno precedente era stata sperimentata, destando molto interesse anche in campo nazionale. |
CARPANETO CIRIANO |
FRATELLI CANTÙ |
1924 |
Fu scavato un pozzo di 102.50 mt. (all'epoca un record) per trovare acqua "saliente" poi estratta con il sistema ad aria compressa. All'inizio fu gestita da Gaetano Prati Lucca in società con Pietro Poli. Nel '29 la condussero i Fratelli Cantù, nel '30/31 ancora da Lucca. Rimasta inattiva per un paio d'anni, fu acquistata nel 1934 da E. A. Zilli e G.D. Squeri che fecero costruire dai Moraschi il camino in muratura alro 40 mt. Ritiratosi lo Zilli nel 1936 rimase lo Squeri che rinnovò gli impianti, introdusse la lavorazione dei pelati e realizzò un buon lavoro di esportazione. Marchio di fabbrica era la "Corona". Nel 1963 fu ceduta a Michelangelo Greco che aumentò la produzione di pelati e avviò quella della polpa con il marchio "Sole d'Italia". |
FIORENZUOLA SAN PROTASO |
MANLIO CASELLA |
1924 |
Il Casella riunì nella S.A.I.P.A (SOC. AN. IND. PROD. AGR.) alcuni fiorenzuolani (Dante Ravizzi, Ugo Pogliaga, Edoardo e Arnaldo Casella, etc.). Situata in riva al torrente Chiavenna funzionò sino al 1931 sotto il marchio "Tre Rose" riproducente lo stemma del comune di Fiorenzuola. Inattiva per un paio d'anni, fu acquistata nel 1933 da Luigi Ranieri & Figli di Fidenza, che usarono il marchio "Dirigibile". Durante la guerra fu prodotta conserva in pani (sestuplo) confezionata in astucci di carta, per ovviare alla mancanza di scatole di latta, e passato di mele e pere in mastelli di legno. Nel 1962 la gestione fu affidata alla società Interconserve (sempre nell'ambito famiglia Ranieri) per un adecina d'anni. Passa poi a diverse affittanze, e quindi nel 1985 fu acquistata da una cooperativa di agricoltori che continuò l'attività fino al 1987 quando chiuse i battenti a fine d'anno. |
GOSSOLENGO MILINAZZO |
FRATELLI GASPARINI ANTONIO - GIUSEPPE - LUIGI |
1929 |
I Gasparini,
di origine svizzera giunti qui nella prima metà del 1800, fecero costruire la fabbrica sulle loro terre (fondo Molinazzo) non tanto per dedicarsi alla produzione di conserva, quanto per poterlo lavorare in tranquillità.
Dalla fondazione fino al 1942, con qualche interruzione, la fabbrica fu tenuta
in affitto da Pompeo Fugazza, poi subentrarono i proprietari stessi fino al '49.
Marchio era il "Castello". Il 1950 fu l'ultimo anno di attività della fabbrica. |
VIGOLZONE FOLLO |
GUIDO CAMPANINI |
1929 |
Fu eretta nei
pressi della vecchia chiesa di Vigolzone nella località chiamata Follo. Fu scavato un pozzo che risultò molto buono, tanto da servire anche all'irrigazione delle terre circostanti; nel dopoguerra ottenne l'allacciamento alla rete di distribuzione del metano. Nel 1956, scomparso il fondatore, fu condotta dai figli Luigi e Guglielmo (questi solo per un anno); Luigi continuò fino al '58 potenziando gli impianti anche per l'inscatolamento e pelati. Rimasta inattiva per un anno, nel 1960 fu acquistata dall'I.C.A. che continuò il lavoro per alcuni anni. Con l'avvento della De Rica fu destinata alla lavorazione del tonno fino al 1972. Eventualmente fu smantellata e ceduta terzi. |
CARPANETO CIMAFAVA |
FRATELLI MONTESISSA CARLO - GIUSEPPE |
1929 |
I Montesissa erano forti produttori di pomodoro, nei fondi acquistati dal padre Giuseppe dai conti Douglas Scotti, e a un certo punto stimarono opportuno lavorarlo in proprio. Per una decina d'anni la conserva fu prodotta solo in fusti e ceduta ad altri industriali (in particolare a Umberto Cantù), in seguito fu inscatolata sotto i marchi "Sovrana e "Tre Nani". Nel dopoguerra gli impianti furono potenziati a varie riprese e nel 1952 fu avviata la produzione dei pelati. La potenza degli impianti permise ai fratelli Montesissa di instaurare una notevole corrente di esportazione verso l'area MEC, il Nordamerica e l'Africa Occidentale e con case di prima importanza quali H.J. Heinz, Uniliver, etc. Inattiva per alcuni anni, fu acquistata nel 1988 dalla cooperativa a.r.l. A.P.A. Azzurra. |
PIACENZA MUSSINA |
FRATELLI BORDI |
1929 |
I fratelli
Bordi, lasciato Grazzano Visconti nel 1928, fondarono la fabbrica di Mussina
lungo la strada che da Ivaccari conduce alla via Emilia. La cedettero nel 1938
per lire 240.000 ai fratelli Giuseppe e Dante Boschi di Felino (ditta Luigi Boschi & Figli, salumi e conserve) che, con una parentesi nel 1945 quando fu affittata da Pippo & Momi Biella, la gestirono fino al 1964 rinnovando gli impianti nel corso degli anni. Fu smantellata nel 1970. |
FIORENZUOLA FELINA |
ENRICO TANZI |
1937 |
Il Tanzi ristrutturò la fornace di laterizi che esisteva tra Fontana Fredda e Fiorenzuola e la fece adattare a conservificio. Alla sua morte, avenuta nel 1942, gli succede il figlio Gino il quale, dopo un tentativo presto abbandonato di produrre marmellata, avviò la lavorazione di pelati impiegando cottimiste dalla Campania dove per un certo tempo era stato comproprietario di una fabbrica. Collaborarono nell'azienda i figli Giuseppe e Ermanno e furono rinnovati e potenziati gli impianti. Marchio di fabbrica erano "Stella" e "Bersagliera". |
PONTENURE VIA EMILIA |
PETRO POLI |
1941 |
Il Poli era un industriale parmigiano che già da tempo nella zona acquistava pomodoro tramite Vittorio Anelli, gerente del locale magazzino dell'Unione Agraria e conoscitore della materia. Nel dopoguerra la produzione della fabbrica fu orientata specialmente sui pelati, essendo il pomodoro locale adatto a questo prodotto. Impiegava una cinquantina di cottimiste di Pontenure e dintorni. Fu acquistata nel 1968 da Silvio Mazzoni che la gestì fino al 1971 quando decise di affittarla, in parte smantellata, a una società esercente la tintoria della lana. |
PONTENURE VALCONASSO |
UMBERTO CANTÙ |
1942 |
La fabbrica cominciò a funzionare nel '42, ma solo per il collaudo degli impianti perchè difficoltà connesse allo stato di guerra avevano causato ritardi nei lavori e il pomodoro di quella campagna fu trasportato e lavorato nella fabbrica della Mola di Pittolo che il medesimo Cantù aveva in affitto. Giovanni Tagliaferri di San Giorgio tirò su un bel camino in cotto di oltre 50 metri che contende il primato di altezza a quello di San Polo. Nel 1949 fu ceduta alla S.P.A.C. dei fratelli Momi e Pippo Biella che produssero anche pelati, piselli, frutta sciroppata, etc. Nel 1956 passò all'I.C.A., poi De Rica. Seguì quindi un periodo di grande sviluppo con un reparto per la produzione del succo (come bevanda) che, con la conserva, era quasi totalmente destinato all'Inghilterra. Cessò di funzionare nel 1974 per la decisione della De Rica di accentrare la produzione nella fabbrica di San Polo. Fu smantellato il macchinario e, nel 1977, fu acquistata da Ciro Panizzi che vi trasferì la sua industria casearia e rimise pure in moto la produzione di conserva e polpa sotto il marchio "Montanaro". Dopo la scomparsa di Ciro Panizzi gli succederono i figli Enzo e Glicerio che però preferirono dedicarsi all'industria casearia cedendo il reparto conserva alla Coop. Fruttarda che lo gestì negli anni '86/87. |
SAN GIORGIO CASE NUOVE |
SOC. LA LITTORIA |
1943 |
Costruita durante la guerra sulla strada per Centovera con accessori per la produzione di conserva, marmellata, mostarda, frutta sciroppata, etc. Dopo il 1951 rimase inattiva per un paio d'anni quando fu acquistata dai Fratelli Montesissa nel 1954 che la adibirono a poduzione di sola conserva principalmente destinata all'esportazione. Funzionò initerrottamente per oltre trent'anni quando rimase inattiva negli anni '86/88. Fu quindi acquistata dalla COOP. a.r.l. A.P.A. AZZURRA. |
ALSENO LUSURASCO |
GINO TANZI |
1944 |
Questa fabbrica
fu adibita alla sola produzione di conserva in fusti e nel 1951 fu ceduta a Giuseppe
Rolli che mantenne lo stesso tipo di produzione. Alla fine del 1959 fu acquistata
dalla società Lusuco, filiale italiana della belga Culina. Fu quindi aggiunta la produzione dei pelati e la lavorazione dei piselli, fagiolini, asparagi, funghi, etc. Fu anche organizzata una vasta rete commerciale per l'inscatolamento e la distribuzione di varie derrate, attività che durava tutto l'anno. Nel 1972 l'azienda EFIM rilevò il pacchetto azionario e l'anno dopo decise di abbandonare la lavorazioen del pomodoro, destinando la fabbrica alla sola produzione dei "verdi" e a quella del "mais dolce". |
BORGONOVO VAL TIDONE CASTELNUOVO |
PRIMO TANZI |
1944 |
Nel 1946, morto il fondatore che era titolare anche di un'altra fabbrica a Broni, la fabbrica passò ai figli e dopo un paio d'anni fu gestita esclusivamante da Lino. Nel 1952 la fabbrica fu scelta dalla casa H.J. Heinz per i suoi esperimenti sulla conserva piacentina in vista di quegli ingenti acquisti che avrebbe concretizzato poi per un decennio. Marchio di fabbrica era "Pupi", vezzeggiativo di una figlia dei titolari morta in età giovanissima, il cui ricordo era conservato da scritte sui muri dell'edificio che si intravedono ancora. Lino Tanzi morì nel '54 e la fabbrica passò al figlio Primo che la tenne fino al 1964. Fu poi gestita per un paio d'anni dalla C.P.A.C. e poi chiuse i battenti e quindi i macchinari furono smantellati. |
SAN GIORGIO BELLARIA |
E. ALBERTO ZILLI |
11946 |
Costruita nel bel mezzo del paese in via Cavour dai Moraschi di Viustino che innalzarono anche la ciminiera alta 45 metri. Associati all'ompresa erano anche Amato Ferrari e Luigi Sartori cognati dello Zilli. Ritiratosi il Sartori nel 1949, la società continuò sotto la ragione Zilli & Ferrari fino al 1954 quando anche quest'ultimo si ritirò, e unica titolare rimase la famiglia Zilli alla quale nel 1952 era venuto a mancare il "razdur" sostituito dal filgio Piero sotto cui la fabbrica funzionò fino al 1985 senza interruzione. Molta cura fu riservata all'esportazione sotto il marchio "San Giorgio" riproducente lo stemma comunale. Rimasta inattiva nel 1986, riprese a funzionare l'anno successivo. |
MONTICELLI D'ONGINA SCAZZOLA |
SILVIO MORA - PIETRO FERMI - CLAUDIO SOAVI AZIENDA ORTICOLA ISOLA SERAFINI s.r.l. "VIS" |
1947 |
In seguito entrò a far parte della società Francesco Persico. Promotore era il Mora che era un appassionato studioso della conservazione degli alimenti dedito a sperimentare anche produzioni come marmellata, mosto, succhi, sorgo zuccherino, verdure varie, oltre che ai derivati del pomodoro. La fabbrica fu acquistata nel 1955 da Luigi Tononi (I.C.A.) e fu adibita esclusivamente alla produzione della conserva quasi totalmente destinata all'esportazione in Inghilterra, ma con l'accentramento della produzione nella fabbrica di San Polo, cessò di funzionare nle 1964. |
CARPANETO COLOMBARINI |
GUIDO MELI |
1953 |
I primi prodotti
erano sotto il marchio "San Fermo". L'anno succesivo entrò nell'impresa Foscolo Mazzari di Agazzano e poco dopo si ritirò il Meli. Nel 1956 la fabbrica fu rilevata dalla società La Valtrebbia di Casaliggio che la dedicò in maggior parte alla produzione dei pelati. Cessò l'attività nel 1984 ed il macchinario fu smantellato. |
PIACENZA MUCINASSO |
AMATO FERRARI |
1955 |
Chiamata anche la fabbrica di "Tre Rivi" dal nome della località nei pressi di Mucinasso. Marchi di fabbrica erano "S. Antonio" e "Paisà" e la capacità lavorativa era di 80/100.000 quintali/ stagione di pomodoro. Nel 1959 venne installata al prima macchina pelatrice il cui funzionamento sfruttava il fatto che il freddo favorisce il distacco della buccia del pomodoro, ma fu in seguito sostituita perchè di costoso esercizio e alquanto ingombrante. Dopo la morte del fondatore, fu condotta dal figlio Luigi che sviluppò un buon lavoro di esportazione e nello stesso tempo potenziò gli impianti per la linea "verde" a cui si dedicò esclusivamente dal 1975. |
ROTTOFRENO SAN NICOLÒ (1) |
FRATELLI FECONDO e ARTURO SALAMI |
1959 |
Commercianti ortofrutticoli e in particolare di pomodori, decisero di fare una piccola produzione di pelati con un impianto di sterilizzazione a fuoco diretto e altri mezzi artigianali, riuscendo a produrne per circa 10.000 cartoni. Soddisfatti del risultato l'anno successivo installarono una più idonea attrezzatura per pelati. Marchio di fabbrica era "3 P" che stava a significare "Pomodori Pelati Piacentini. Nel 1986 a causa della grave crisi del settore la produzione fu limitata al pomodoro in polvere, mentre negli annni successivi fu ripresa anche quella della polpa. Nel 1989 la fabbrica fu acquistata dalla s.n.c. T.S. Fratelli Squeri. |
PODENZANO GARIGA |
COOP s.r.l. AGRICOLTORI RIUNITI PIACENTINI (A.R.P.) |
1960 |
L 'annata 1958 fu particolarmente favorevole per il pomodoro: la superficie coltivata (Ha 963) toccò la punta massima in assoluto e l'ottima stagione (4 mesi di ininterrotto bel tempo) consentì la produzione di 3,5 milioni di quintali, superata soltanto nel '62. Si formarono code lunghissime davanti alle fabbriche (mai più viste dopo il mitico '29). Le lunghe attese e certi scarti di qualità in qualche fabbrica intempestivamante applicati, irritarono un gruppo di agricoltori, in prevalenza di Podenzano e Gossolengo, che senza perdere tempo si unirono e diedero vita alla cooperativa con lo scopo di lavorare il prodotto dei soci in una propria fabbrica. Già dal secondo anno potè servire clienti del calibro Nestlé e Kraft. La capacità era di circa 200.000 quintali/stagione a cui si erano stati aggiunti macchinari per la produzione dei pelati e piselli e fu ulteriormente potenziata ad una capacità di 1.200.000 quintali di pomodoro su un'area di circa 80.000 mq. Negli anni ottanta fu aggiunto un impianto di concentrazione per osmosi inversa , al tempo procedimento ancora raro nell' idustria conserviera ma molto interessante perchè, senza intervento di calore, mediante una serie di pompe e filtri a membrana elimina circa la metà dell'acqua contenuta nel pomodoro fresco riducendo in proporzione il successivo lavoro degli avaporatori con conseguente risparmio energetico. Marchi di fabbrica sono "Spiga d'Oro", "Nostro" e "Fior d'agosto" e gran partre della produzione è destinata alla esportazione. |
VIGOLZONE GRAZZANO VISCONTI (2) |
SOCIETÀ ALIMENTARI GRAZZANO "SAGRA" |
1963 |
La fabbrica comprendeva capannoni per mq 4.500 per la produzione e mq 700 per i magazzini con una palazzina di mq 500 per uffici e laboratorio controllo qualità. I macchinari installati erano tra i più moderni e includevano un concentratore continuo tipo "Manzini" dalla capacità di 3.000 quintali in 24 ore. In totale la fabbrica aveva un potenziale produttivo di 200.000 quintali di pomodoro nella stagione e nella prima campagna impiegò una trentina di impiegati fissi e 350 stagionali. Con il marchio "Sagra" accompagnato al tradizionale "Biscione" furono prodotti conserve e pelati, legumi e commercializzati olio d'oliva, vino, frutta sciroppata etc. provenienti da zone di gran nome. Era sicuramente una tra le più belle e razionali fabbriche di conserva allora esistenti e fu un vero peccato che dopo soltanto quattro campagne, causa mutamenti nell'associazione, fu deciso di cessare l'attività conserviera. I macchinari furono quindi smantellati per far posto a produzioni dietiche, chimiche e zootecniche che poi nel 1983 furono trasferite negli stabilimenti di Milano. |
ROTTOFRENO SAN NICOLÒ (2) |
ARTURO SALAMI |
1969 |
La fabbrica fu edificata sulla via Emilia Pavese 100 da Arturo Salami che in precedenza era stato comproprietario di un'altra nello stesso paese. Marchio della fabbrica era stato adottato l'"Apollo" in omaggio agli astronauti che proprio in quell'anno raggiunsero la luna. Funzionò per alcuni anni orientata alla produzione in prevalenza di pelati e polpa. Cessò l'attività dopo la campagna del 1975, e quindi i macchinari furono smantellati. |